Get the flash player here: https://www.adobe.com/flashplayer

Foto, mappa 

cenni geografici e storici di

Civitella in Val di Chiana

Get the flash player here: https://www.adobe.com/flashplayer

Civitella

 

 

Italiano Elenco punti d'interesse
1 - Entrata al paese (ex Porta aretina)
2 - Luogo Eccidio
3 - Monumento Eccidio
4 - Chiesa Santa Maria
5 - Palazzo Ninci
6 - Cisterna
7 - Pinacoteca e loggiato
8 - Palazzo pretorio
9 - Palazzo Becattini
10 - Rocca e mura
11 - Madonna con bambino
12 - Scorcio via di Mezzo
13 - Scorcio via della Costarella
14 - Porta senese
15 - Sala della Memoria
A e B - Panorama Val di Chiana
C e D - Panorama Val d’Ambra
 
Inglese Summary of interesting sites
1 - Entrance to the village
2 - Site of the Massacre
3 - Memorial of the massacre
4 - Church of Santa Maria
5 - Palazzo Ninci
6 - Cistern
7 - Picture gallery and open gallery
8 - Palazzo pretorio
9 - Palazzo Becattini
10 - Fortress and boundary wall
11 - Virgin Mary with child
12 - View of “Via di Mezzo”
13 - View of “Via della Costarella"...."
14 - “Porta Senese” (Sienese gate)
15 - Memory room
A and B - View of “Val di Chiana”
C and D - View of“Val d’Ambra”
Punti turistici, artistici
Punti storici
Punti panoramici

Dal sito del Comune di Civitella della Chiana

Cenni Geografici

Italiano
L'insediamento è situato sulla cima di un colle a forma di sella a 525 m. slm in posizione dominante con splendido panorama sulla Val di Chiana e sulle colline che lo separano dalla Val d'Ambra.

Civitella deve storicamente la sua importanza alla collocazione strategica sul territorio rispetto ai percorsi verso Siena e verso Firenze, nonchè al suo ruolo di presidio fondamentale della città di Arezzo, i cui Vescovi-Conti vi avevano staboilito una residenza con duplice funzione di rifugio militare e di soggiorno estivo.

L'assetto definitivo dell'insediamento urbano può essere datato verso la seconda metà del 1200, quando il vescovo Guglielmino degli Ubertini decise di erigere delle imponenti fortificazioni sull'impianto del Cassero sorto su precedenti fortificazioni romane e longobarde.

Il castello visse il suo periodo di massimo splendore con il Vescovo Guido Tarlati che resosi signore di Civitella nel 1318, vì stabili la propria dimora. Il paese intanto si era venuto strutturando e potenziando secondo uno schema obbligato dalla morfologia del terreno e dalle preesistenti sturtture edilizie, quali i borghi addossati alla porta senese ed al castello e la chiesa di S. Maria, situata all'estremo opposto della sella collinare e collegata da un percorso di cresta con il castello.

Tale percorso si venne strutturando e potenziando come asse portante dell'impianto urbanistico come una sorta di grande piazza allungata con agli estremi la piazza Becattini e la piazza Lazzeri, collegate dalla breve via Martiri di Civitella, sul cui fronte più nobile prospetta un ampio portico. Lungo tale spazio pubblico si affacciano le principali emergenze architettoniche di Civitella, le quali in larga parte sono state ricostruite dopo le pesanti distruzioni subite a seguito della feroce rappresaglia tedesca del 1944:
Palazzo Becattini, fino al 1877 di proprietà dell'omonima famiglia, che attualmente funge da Casa di riposo per anziani.
Palazzo Pretorio, datato fine 1300, oggi di proprietà privata.
L'edificio già sede della "Cancelleria" della comunità, datato circa 1360, poi adibito a scuola ed oggi parzialmente utilizzato come ufficio postale.
La bella Cisterna in pietra su basamento ottagonale, unica ed insostituibile risorsa idrica per molti secoli a beneficio del castello e della comunità.
Palazzo Ninci sulla piazza Lazzeri, frutto di una rifusione di più edifici effettuata nel XVIII secolo.
Chiesa di S. Maria, risalente all'anno 1000, ricostruita in stile romanico nel 1252 e oggetto di vari rimaneggiamenti successivi.

Inoltre si consiglia di vedere la cinta muraria con i suoi numerosi baluardi percorrendo la comoda strada di circonvallazione. Oltre ai vari squarci panoramici si potrà ammirare la originale forma rientrante della porta senese nei cui pressi spicca anche un Tabernacolo con l'effigie della Madonna col Bambino in maiolica policroma di chiara scuola Robbiana, datata 1522.

Magister Rainerius
Un docente di Civitella dell'antica Università aretina nella seconda metà del XIII secolo.


Inglese
This settlement is situated on the hilltop, at 525m. above sea level, in a dominant position with enchanting views overlooking the Val di Chiana and the hills which separate it from the Val D’Ambra.

Historically, Civitella owes its importance to its strategic position in the area in comparison to roads towards Siena and Florence, as well as its fundamental role in defending the town of Arezzo, where Bishops Conti had taken up their residence with a double function; military shelter and summer residence.

The castle lived its time of fullest splendour with Bishop Guido Tarlati, who proclaimed himself Lord of Civitella and took up his own residence there. Several buildings had to be built against the castle walls as service facilities for garrisson, stables, deposits for provisions and servants.

The final town layout dates back to about the second half of the 13th century, when Bishop Guglielmino of Ubertini decided to erect some impressive fortifications on the foundations of Cassero, already a refined residence of bishops from Arezzo, which stood on former Roman and Lombard fortification.

The town had come about according to a set plan due to the morphology of the land and the pre-existing buildings, such as villages built against the Siennese gate, the castle and the church of S. Maria. As it grew, it became the bearing axis of the town planning structure, like a sort of big, extended square with Becattini Square at one end and Lazzeri Square at the other end, linked by a short street called Martiri di Civitella. Along this public area, the main architectural findings of Civitella can be seen, a large proportion of which were rebuilt following the considerable destruction suffered after the 1944 German retaliation:
The Becattini building, owned by the same until 1877, now serves as an old people’s home.
Palazzo del Podestà, which in the 15th century was provided with an open arcade with arches in brickwork, was then extended to other buildings in Via Maestra to form a continuous colonnade. On the inside, there are frescoes dating back to the 14th century, whilst on the outside, several recently restored armorial bearings, of the Podestà di Civitella, are to be admired.
The building formerly a Chancellery of the community, dated circa 1360, then given over to school use and today partially used as a post office.
The beautiful stone reservoir, on an octagonal base, has been a unique and irreplaceable water resource for many centuries for the benefit of the castle and the community.
The Ninci building in Lazzeri Square, the result of several buildings put into effect in the 18th century.
The church of S. Maria, dates back to the year 1000, reconstructed in Romanesque style with stone pillars in 1252, then removed in the restoration of 1765. At the beginning of 1900, it was enlarged and finally rebuilt after the 1944 war.

Besides the castle and the architectural monuments mentioned above, we recommend seeing the circle of walls with its several bulwarks following the convenient bypass. In addition to the various views, you can admire the original re-entrant form of the Siennese gate in which you can even see a nice Tabernacle with the Madonna and Child’s effigy in majolica policroma, clearly by Robbiana school, dated 1522.


Magister Rainerius
A teacher of Civitella in the ancient University of Arezzo in the second half of the thirteenth century.

 

 

Cenni storici

RoccaCivitella in Val di Chiana esisteva già, come insediamento, in età etrusco-romana, provata anche dai rinvenimenti di un'urna cineraria con iscrizione etrusca presso Viciomaggio o del cippo sepolcrale rinvenuto nella chiesa di San Pietro a Ciggiano.

Più tardi, alcuni dei luoghi che erano stati insediamenti etrusco-romani, diventeranno forti longobardi, come Gaenne o, appunto, la rocca di Civitella, con le caratteristiche di sorgere su colli notevolmente rialzati e capaci di controllare vaste zone sotto di sè, in generale confluenze fra valli diverse; a partire da questo momento si assistè all'esteso fenomeno dell'incastellamento e, in Val di Chiana, al decadimento della via Cassia, con la nascita di percorsi pedecollinari che collegavano i nuovi piccoli nuclei più facilmente difendibili.

Tra il IX e l'XI secolo l'intera area ebbe un periodo di fondamentale sviluppo, legato al diffondersi di pievi, monasteri, badie e ospedali, sorte lungo le antiche vie romane e le nuove strade medioevali. A partire da questo periodo si hanno sempre maggiori notizie del castello del "feudo di Civitella", che dopo il Mille passò al vescovo di Arezzo. Il castello venne chiamato 'Civitella del Vescovo' per la sua appartenenza ai Vescovi di Arezzo, che l'avevano eletto a capoluogo del loro viscontado in Val d'Ambra

Guglielmino degli Ubertini
Divenuto nel 1248 vescovo di Arezzo a soli 29 anni, Guglielmino degli Ubertini (1219-1289), di famiglia ghibellina, per contrasti con il Comune della città decise di porsi a capo della fazione guelfa e si ritirò a Civitella. Tornato ad Arezzo, in pochi anni ottenne il controllo della città. A partire dal 1280 si spostò sempre più verso la fazione ghibellina: cacciato dalla città, tra il 1284 e l'85 riuscì di nuovo ad avere la meglio sui guelfi grazie all'aiuto di Buonconte da Montefeltro, il capo ghibellino che gli sarà accanto nella fatale battaglia di Campaldino. Nel 1288, i due sconfissero i senesi a Pieve al Toppo, ma l'anno seguente, nella piana di Campaldino, dovettero misurarsi con le soverchianti forze dell'esercito fiorentino, perdendo la vita sul campo.

Nel XIII secolo, Civitella subì la sua prima distruzione e fu ricostruita nel 1272 per ordine del vescovo di Arezzo Guglielmino degli Ubertini: dopo la battaglia di Campaldino (1289), Civitella venne occupata dai fiorentini; tornato ai vescovi di Arezzo nel 1311 vi fu stipulata una pace fra il vescovo Ildebrandino dei conti Guidi di Romena e gli ambasciatori dell'imperatore Arrigo VII, che segnò un periodo di allentamento nelle guerre fra guelfi e ghibellini

Gli statuti di Civitella
Nel 1501 Civitella decise di attuare una revisione degli antichi statuti, traducendoli in volgare ed aggiornandoli con nuove disposizioni. Il 21 luglio 1553 vennero autorizzati nuovi Statuti, con una struttura abbastanza simile a quelli del 1551. Grandi novità furono apportati negli Statuti del 1591, che affidavano al Podestà di Civitella la competenza criminale per i reati inferiore alle 50 lire, ma vi era molto ridotta l'autonomia locale a favore della legislazione fiorentina. Tutta la Podesteria di Civitella entrerà comunque in crisi a partire dagli inizi del XVIII secolo fino ad essere smantellata nel 1808, quando entrerà in vigore, anche in Toscana, la legislazione napoleonica prevista dal Codice civile francese. Nel 1838 infine la Podesteria venne soppressa e tutte le competenze passarono all'amministrazione di Monte S.Savino.

Nel corso del Trecento, il castello seguì le sorti di altri castelli del contado aretino, alternandosi tra il dominio dei vescovi di Arezzo e quello della repubblica fiorentina, alla quale passò definitivamente nel 1384, diventando sede di Podesteria.Nel 1554, Civitella venne attaccata dalle truppe senesi di Pietro Strozzi e difesa da Paolo da Castello, capitano al servizio di Cosimo I dei Medici.
La podesteria trecentesca fu successivamente eretta in comunità nel 1774, in occasione del riordino territoriale e della riforma amministrativa voluta dal granduca Pietro Leopoldo.

La strada dei Mercanti
In epoca Leopoldina questa arteria venne utilizzata come via secondaria per trasportare il grano dalle fattorie della Valdichiana al Valdarno passando per la Valdambra, ma il tracciato esisteva sin dal Medioevo. Esso toccava alcune località rinomate per i mercati e per le fiere, come Caggiolo, Mercatale, Selvapiana, Levane. Il percorso partiva presumibilmente nei pressi della Fattoria di Fontarronco, passava da Spoiano, costeggiava il Leprone, arrivava poi a Caggiolo e alla Palazzina, per scapicollare subito dopo il passo di Mercatale. Lasciato l'attuale territorio di Civitella correva lungo la Trove verso la Valdambra per arrivare infine a Levane. Sull'origine romana della strada non esiste accordo tra gli studiosi.