La Torre

 

        

 

 

 


 

 Italiano
La rocca e le mura

 

 

 

 

 

 


 

        



Inglese
The fortress and the boundary wall
Built on a pre-existent settlement from the Etruscan-Roman age, Civitella’s fortress was used during the Lombard Kingdom rule as a means to control the territory thanks its strategic position. Since XI century important buildings certainly existed on the site, as the bishops garrison “vescovi-conti” of Arezzo. By 1182 it had already assumed the look of a tower. In 1248 the bishop Guglielmino degli Ubertini (1210-1289) chose it as his home. Even if he belonged to the Ghibelline faction, the bishop entered in contrast with the town of Arezzo, so he retired to Civitella becoming the leader of a Gulf group. After having resisted the Sienese army, Guglielmino could not avoid an assault by the Ghibellines of Arezzo in 1265, who destroyed the fortress. Later Guglielmino returned to Arezzo and took the control of the city and enforced Civitella’s walls and had the fortress rebuilt. Inside the ceilings were substituted by cross vaults and in front a courtyard with a staircase was built in order to enter the first floor; finally he erected a wall to separate the quarterdeck from the rest. Between 1284 and 1285 it was the scene of a siege by the Ghibelline army of Arezzo.

        

The factionalism of that age lead the bishop to change his allies: in the 80’s he supported the Ghibellines, and thanks the help of Bonoconte da Montefeltro, his army in 1288 defeated the Sienese one in Pieve al Toppo. (Battle of Pieve al Toppo) The following year he could not stop the Florentine army, who defeated Arezzo during the famous “battle of Campaldino”, where Guglielmino himself died. At the age of Guido Tarlati (beginning of XIV century), the fortress had two entrances: the main one inside the town and the other on the north side, linked to the dungeon through a gallery. Inside the fortress were the residence of the garrison and the servants, the stables and a piazza of coats of arms. A pavilion roof covered the tower. The façade was covered by two orders of balconies surrounding the entire building. On the right, are the remains of another tower. The fortress was damaged and partly destroyed at the end of the Second World War, after German military reprisals in 1944. Besides the castle, it is possible to admire an enlarged wall, enriched by several bastions visible from the ring road. Another wall was erected inside the castle wall to separate the fortress from the rest.

     

 

 

I possenti resti della Rocca di Civitella in Val di Chiana dominano il sottostante borgo fortificato. Civitella, su uno dei poggi più elevati siti fra la Val d'Ambra e la Val di Chiana, è una delle testimonianze meglio conservate dei molti fortilizi di origine longobarda  nati fra il VI° e il VII° secolo e strategicamente posti a controllo dell'Italia centrale. Il borgo ha ancora nel tracciato delle mura, quasi intatte, la forma ellittica caratteristica degli insediamenti militari di questo tipoPraticamente già subito dopo la sua fondazione Civitella fu assoggettata ai vescovi di Arezzo, tanto che in passato era conosciuta come 'Civitella del Vescovo' e fu capoluogo del viscontato della Val d'Ambra. Dopo la battaglia di Campaldino del 1289 il paese fu occupato dai fiorentini, per tornare poco dopo di nuovo ai vescovi. Durante il trecento il castello, come tanti altri della zona, in occasione dei vari accordi che privarono Arezzo dell'indipendenza per periodi temporanei più o meno lunghi, venne consegnato più volte alla Repubblica Fiorentina fino al 1384, da allora rimase definitivamente soggetto alla città del giglio. Nel 1554, durante la 'guerra di Siena'  il castello resistette alle truppe Imperiali, anche grazie ai lavori di rafforzamento dei quali era stato oggetto poco tempo prima. Lo stato di rovina in cui versa la fortificazione non è però dovuto ad eventi bellici così remoti, bensì in larga misura alle distruzioni perpetuate dall'esercito tedesco durante il 1944, che semidistrussero l'intero paese.I possenti resti della Rocca di Civitella in Val di Chiana dominano il sottostante borgo fortificato. Civitella, su uno dei poggi più elevati siti fra la Val d'Ambra e la Val di Chiana, è una delle testimonianze meglio conservate dei molti fortilizi di origine Longobarda  nati fra il VI° e il VII° secolo e strategicamente posti a controllo dell'Italia centrale. Il borgo ha ancora nel tracciato delle mura, quasi intatte, la forma ellittica caratteristica degli insediamenti militari di questo tipo.
 
 

 Praticamente già subito dopo la sua fondazione Civitella fu assoggettata ai vescovi di Arezzo, tanto che in passato era conosciuta come 'Civitella del Vescovo' e fu capoluogo del viscontato della Val d'Ambra. Dopo la battaglia di Campaldino del 1289 il paese fu occupato dai fiorentini, per tornare poco dopo di nuovo ai vescovi. Durante il trecento il castello, come tanti altri della zona, in occasione dei vari accordi che privarono Arezzo dell'indipendenza per periodi temporanei più o meno lunghi, venne consegnato più volte alla Repubblica Fiorentina fino al 1384, da allora rimase definitivamente soggetto alla città del giglio. Nel 1554, durante la 'guerra di Siena'  il castello resistette alle truppe Imperiali, anche grazie ai lavori di rafforzamento dei quali era stato oggetto poco tempo prima. Lo stato di rovina in cui versa la fortificazione non è però dovuto ad eventi bellici così remoti, bensì in larga misura alle distruzioni perpetuate dall'esercito tedesco durante il 1944, che semidistrussero l'intero paese.

 

 Come detto il borgo è racchiuso in quello che resta della cinta muraria medievale intervallata da torri quadrate e con l'intatta porta fortificata d'accesso al borgo detta 'Aretina'. Le mura si raccordano al vertice orientale della collina alla Rocca, bell'edificio d'origine duecentesca, fatto erigere dal vescovo aretino Guglielmino degli Ubertini. La costruzione, dotata di cinta muraria esterna con unica porta d'accesso, è un classico esempio di castello-recinto medievale di forma quadrangolare, con il mastio svettante dall'angolo occidentale. Questo, sebbene fortemente diruto, presenta ancora visibili elementi decorativi che ne fanno un esempio 'colto' di architettura fortificata: il portale con arco sestiacuto, finestre ad arco ribassato, qualità dei materiali usati e altre finezze tecniche che non sono facilmente riscontrabili in altri manufatti dell'epoca.