Storia della Famiglia Lammioni

e dei suoi possedimenti a Malfiano

Storia della Famiglia Lammioni

e dei suoi possedimenti a Malfiano

   Di Paolo Lammioni

 

PROFILO STORICO-GENEALOGICO - SECC. XVI/XXI

LAMMIONI

        PAOLO DI GIOVANNI  BATTISTA DI DAVIDE

         CIVITELLA

         M.V.

 

La famiglia proviene da Villa a Sesta, nel Comune di Castelnuovo Berardenga nel Senese , come risulta da tanti documenti che produciamo, non ultimo la denunzia del matrimonio di Cosimo del 1621 con Camilla di Giovanni di Antonio da S. Pancrazio.

La loro presenza nel paese suddetto si rileva in primo luogo dagli atti di matrimonio di compaesani .

I Lamioni sono testimoni di matrimoni.

          "24 gennaio 1610 ......................... testimone Niccolò di Bartolomeo Lamioni " .

"14 giugno 1611 Niccolò di Bartolomeo "è testimone di un altro matrimonio.

          "Il 24 agosto 1614 ................. testimoni ........ Neri di Bartolomeo Lamioni …………

 "L' 11 aprile1616 ........................ testimoni ............. Goro di Bartolomeo Lamioni ………

 " 11 aprile 1616....... testimoni Antonio Valenti e Goro di Bartolomeo Lamioni di detto luogo …… "

          "11 marzo 1617  testimoni ……….. Neri di Bartolomeo Lamioni ………"

"24 giugno 1619 matrimonio di Gio. Battista di Goro Lamioni e Faustina di Lorenzo di Bastiano Valenti ...

Si riproduce  l'atto e si allega come tutti gli altri documenti.

Certamente il documento più significativo riguarda lapubblicazione del matrimonio di Cosimo di Goro da parte del curato dis. Maria della Villa a Sesta che porta le date del 27 Xbre 1620 .del 10 e del 3 gennaio del 1621.

Copia del documento fu inviata al parroco di S. Pancrazio dove
viveva Camilla la fidanzata di Cosimo , prima delle nozze . Si trascrive il medesimo per una lettura più spedita .

"Attesto io p. Silvestro Marzi rettore Curato di S. Maria Della Villa a Sesto come ho denunziato il matrimonio da contrahersi infra Cosimo di Goro Lamioni di detta mia Cura e Camilla di Giovanni di Antonio di San Pancratio il 27 Xbre 1620 , il primo et tre di gennaio 1621 , et non sendo scoperto impedimento alcuno il di' 30 di detto gli feci fede . "

Un ramo dei Lammioni abitava a Rosennano, paese posto a nord di Villa a Sesta e S. Gusmè, come risulta dal matrimonio del 1623 di "Lisabetta di Pasquino Lammioni da Rosennano .................. " e da altri numerosi dati a partire dal 1613.

In secondo luogo , come dicevamo sopra ,in base agli atti di morte;

uno di questi è risultato particolarmente significativo.

" Adi' 29 gennaio 1616

Caterina di Niccolò Lamioni e Maddalena consorti di presente nel popolo di Villa a Sesta d'età di giorni 4 morse il sopradetto giorno circa le 16 hore e fu sepolta."

Esso ci fa supporre che l'origine dei Lammioni sia a Rosennano .
L'espressione "al presente miei popolani "contenuta nell' atto suddetto ci induce a ritenere che il parroco volesse dire che la famiglia proveniva da fuori ; perché non da Rosennano dove la "colonia" Lammioni è ben nutrita ?

Il ramo di Bartolomeo in ogni caso poteva essersi stabilito a Villa a Sesta verso la fine del secolo passato, il 1500. Questa affermazione scaturisce dal fatto che nei matrimoni di Giovanni Battista di Goro e di Cosimo di Goro il parroco non ha fatto richiesta di pubblicazioni ad altre parrocchie :

in altri termini vuol dire che i due giovani su ricordati sono nati a Villa a Sesta o vi sono venuti quando erano piccoli , tanto che nessuno poteva ricordarsi di loro nel paese dove eventualmente fossero nati e quindi si rendeva inutile la richiesta di denunzie .

Negli atti di matrimonio veniva riportato il luogo di origine degli sposi oppure quello dove fossero vissuti ,quando la loro permanenza vi si era verificata a lungo ; come oggi correva l'obbligo al parroco di fare
le "denunzie" nei posti stessi dove i contraenti erano vissuti e vivevano, onde tutti fossero al corrente dell'unione matrimoniale e potessero esporre le loro osservazioni eventuali.

Da questi documenti si può ricostruire in primo luogo la posizione sociale della famiglia nell' ambiente originario e in secondo luogo si conosce l'anno in cui il nostro ramo si trasferì a Civitella .

I Lamioni , come un' altra famiglia con cui si imparentarono i Valenti , godevano di molta considerazione nel posto se quasi tutte le coppie di sposi richiedevano la loro testimonianza alle nozze e certamente la stima non è disgiunta dalla posizione economica della persona che tutti rispettano in modo particolare .

Tale condizione economica che doveva essere molto buona giustifica inoltre l'acquisto di terre e casa a Civitella , dove si stabilirononel 1621 , come si vede dal matrimonio di Cosimo .

Dopo il primo ventennio del 1600, quindi da secoli, la discendenza è ben radicata nella ridente terra di Civitella.

Nel lontano 1500 incontriamo il capostipite : vive a Villa a Sesta , nei documenti ora chiamato ora Bartolomeo ora Meo; la sua vita la passa tutta nel Senese e ha già lasciato questo mondo quando Suo figlioGregorio decide di farsi una nuova vita a Civitella


 Origine del Cognome

Il cognome deriva da un appellativo tipicamente toscano ; per fare un paragone si ricorda il partito dei Piagnoni seguaci de Savonarola nella Firenze dei Medici del 1400.

Il dato storico , come gli altri documenti riguardanti la Famiglia , presenti nelle pagine precedenti , ci consentono di affermare che detto cognome è molto antico e risale senza dubbio al 1400, in quanto si trova già unito al nome di Bartolomeo nel 1520 .

La stragrande maggioranza dei nostri cognomi che terminano in i si è formata nel 1600 e più tardi.

Anteriormente a tale trasformazione ortografica l'appellativo o soprannome terminava in o oppure in e (Rosso o del Rosso ,che diventa Rossi, Salvadore o di Salvadore diventa Salvadori ).

   Il nostro appellativo era Lamione o Lammione dato a unprogenitore che aveva il vezzo di lamentarsi , di lagnarsi .

Nelvocabolario del Petrocchi si legge "lammione , piagnone ".

Ma non c'era bisogno di scomodare il Petrocchi ,ché per noi toscani il verbo lammiare è di uso comune .

Tra i significati del termine non va dimenticato quello che ha un valore critico: lammiarsi nel senso di polemizzare.

Tale accezione non è contestabile dal momento che : se lammione equivale a piagnone e i Piagnoni formavano un movimento di opposizione al governo dei Medici di Firenze, allora lammione assume anche il detto senso polemico.


Capostipite Bartolomeo 1520

Il suo nome ci è noto in primo luogo attraverso il registro dei matrimoni di Villa a Sesta del ventennio del 1600, quando ancora il ramo di Goro abitava coi fratelli nella detta località , in secondo luogo attraverso gli estimi catastali della Comunità di Civitella, che indicano le proprietà della famiglia, Carta 119 come intestazione e all'ottavo rigo prima delle firme del foglio" Goro di Bartolomeo da Malfiano " .In questa  carta, termine tecnico per foglio , sono indicati i beni di Cosimo , che è un suo nipote, gli acquisti di terreno fatti e le divisioni dell' eredità coi suoi cugini (Antonio. Bartol. e Domco). Altra carta col nome di Bartolomeo è la 125 dove si legge che Cosimo di Goro di Bartolomeo Lamioni da Civitella ha acquistato delle terre in data 30 di Agosto 1626 .

Dagli atti di Villa a Sesta , che sono stati ampiamente illustrati poco sopra risulta che: Bartolomeo aveva tre figli: Niccolò, Neri e Gregorio, cioè Goro Bartolomeo senza dubbio è anche colui che ha posto le basi economiche della famiglia, ampliate successivamente dal figlio Goro.

 


 2a generazione ,Gregorio di Bartolomeo 1559

Gregorio per la sua longevità ci appare come un grande vecchio dall'alto dei suoi 90 anni .

Andando indietro proprio di 90 anni dal giorno della sua morte conosciamo la data della sua nascita.

Gran parte della sua vita la trascorre a Villa a Sesta, dove si sposa, nascono i suoi figli ,dove ha ampie conoscenze e buone relazioni sociali; del resto la sua famiglia è una di quelle più in vista nel piccolo paese dove tutti si conoscono.

Quando si comincia ad essere troppi in casa , egli da uomo realistico e intraprendente cerca nuovi orizzonti : coi capitali che gli derivano dalla divisione dei beni coi fratelli trova una nuova adeguata sistemazione a Civitella.

Nel suo podere, dove la famiglia coltiva olivi ,viti per massimaparte , non considerato il bosco ampio e prezioso per la sua legna e i castagni , egli passa gli ultimi trenta anni della sua esistenza ,sempre attivo con le sue passioni, i suoi sentimenti e le sue aspirazioni coi figli e i cari nipoti ,che sono tutti pieni di attenzioni per lui, considerato ormai un autentico patriarca.

I suoi figli , come sappiamo dalla lettura dei documenti di Villa a Sesta e della carta 243 degli Estimi catastali di Civitella, in cui risulta una divisione seguita alla morte di Gregorio loro padre ,sono:

Giovanni Battista e Cosimo.

Essi sono rimasti insieme, finché la forte presenza del genitore è servita da collante ,formando un bel nutrito nucleo familiare, che per ragioni senza dubbio fisiologiche poi si scinde in due rami.

 Morte di Gregorio

Goro è un raro esempio di longevità e, a giudicare dalle parole dell'atto di morte, fu fino all'ultimo consapevole delle sue azioni, capace di intendere e di volere: tra i sacramenti ricevuti c'è anche la confessione che prova le sue condizioni mentali.

"Adì' 23 agosto 1649

Gregorio Lammioni da Malfiano d'età di anni 90 passò a miglior vita havendo hauto tutti i SS. Sacramenti , la raccomandazione dell' anima fu seppellito nella sepoltura dei suoi maggiori ."


 3a generazione di Cosimo di Goro 1598

Cosimo è il degno figlio di Goro; il padre gli ha trasmesso il suocarattere dinamico, il fiuto degli affari e il piacere della vita.

Gli estimi del comune di Civitella contengono pagine dalle quali si capisce il suo attivismo che lo porta a possedere molti appezzamenti di terra lavorativa, soda o di bosco.

Bisogna tener conto del fatto che suo padre gli fu di guida e di aiuto per molti anni .

Da giovane ha anche tempo da dedicare alle fanciulle e , se si considera che quella che sarà sua moglie abita a S. Pancrazio , doveva avere pure gambe buone per coprire la distanza tra Villa a Sesta e il paese suddetto.

Non si può sapere come loro due possano essersi conosciuti : si può
solo supporre che Camilla avesse dei parenti nel paese di Villa a Sesta o viceversa che Cosimo li avesse in quello di lei e che pertanto le visite a detti parenti fossero state le occasioni galeotte .

Più verosimile è ipotizzare che Cosimo e il padre partecipassero alle fiere e dei paesi della Val d'Ambra, compreso San Pancrazio, e che in quelle situazioni sia avvenuta la conoscenza dei due giovani.

Non è da escludere che la professione del padre di Camilla fosse quella del commerciante ambulante e che la figlia lo accompagnasse nelle fiere e nei mercati .

Quest'ultima illazione potrebbe essere ancor vicina alla realtà dove si pensa che i Lammioni grazie al matrimonio di Cosimo vennero aconoscenza della vendita di terreni in quel di Civitella.

In altri termini Giovanni di Antonio ,il suocero di Cosimo , commerciante, avrebbe presentato l'affare al genero, il quale ne avrebbe parlato in famiglia, la quale avrebbe concluso in breve l'affare stesso.

In ogni caso due fatti sono certi : l'acquisto ci fu e ne parlano i documenti tuttora, come il matrimonio ci fu tra Cosimo e Camilla .

Camilla, la prima di tre mogli ( Cosimo rimase vedovo due volte ) era senza dubbio una bella , brava ragazza e meritava far tanta strada per andarla a trovare .

Le nozze si celebrarono :

"A di 31 di gennaro 1621

Fatte le tre solite denuntie si come dispone il Sacro Concilio di Trento cioè ( sic) alli 27 di dicembre, et alli 30 di d" mese, et il di primo di gennaro , ne sendo ritrovato impedimento alcuno lo prete Giovanni Casini curato ho congionto in matrimonio per verba de presenti Cosimo di Goro Lammioni della Villa a Sesto con donna Camilla di Giovanni di Antonio di S.to Pancratio presenti Gabbriello di Lorentino et Oratio di Jacomo di S.to Pancratio et il di detto io Giovanni soprad li benedissi nella celebrazione della messa."

Da questo primo matrimonio nascono i seguenti figli:

 

"Adi' 9 di 7bre 1622

Elisabetta figliuola di Cosimo di Goro Lamioni e di donna Camilla diGiovanni da S. Precatio sua legittima consorte battezzato da Ninci Prioredi Clla ( Civitella), compare Benedetto di Jacopo Sestini ."

"Adi' 3 genn. 1624

Giovanni di Cosimo da Malfiano e di donna Camilla di Gio Batta da S. Pancrati sua legittima consorte battezzato secondo il rito di S.R.C ..... compare Giorgio di Matteo Alpini."

"Adi' 30 di maggio 1625

Margherita di Cosimo di Goro Lamioni ,e di Camilla di Giovanni da S. Precatio ……. "

"Adi' 31 agosto 1627

Maria figliola di Cosimo di Goro Lamioni da Malfiano popolo di Clla  Civitella) , e di Camilla ...... "

La giovane sposa non ha la fortuna di vivere a lungo con l'uomo che l' ha presa in moglie: si ammala di una malattia che stronca la sua esistenza in poco tempo, a nove anni dal matrimonio.

 

Morte di Camilla

"Adì 31 agosto 1630.

               Camilla dì Cosimo Lamioni morta di età di anni 28 m Circa fu confessata e comunicatahavendo hauto l'Estrema Unzione e la raccomandazione dell'anima fu sepolta il di' primo di 7bre nella sua sepoltura in chiesa."

Lascia i figli piccoli bisognosi di attenzioni ,che necessitano la presenza di una donna che faccia loro da madre. Cosimo , uomo giovane e prestante ,non ha difficoltà a rispondere alle loro esigenze, che in una certa misura sono pure le sue .

Secondo matrimonio

Il secondo matrimonio con Dianora di Gratia fu celebrato Circa un anno dopo la morte della prima moglie .

Da questo matrimonio nascono i seguenti figli.

"Adi' 26 febb. 1632

Mattio di Cosimo di Goro Lamioni e di Dianora di Gratia da Monte sua  legittima donna ………… "

"Adi' 25 mar. 1633

Maria di Cosimo di Goro Lamioni, e di Dianora di Oratio di Monte sua legittima donna ………….."

"Adi' 6 giugno 1634

Mattio di Cosimo di Goro Lamioni e di Diadora di Oratio ……….."

"Adi' 5 di gen. 1636

Petronilla di Cosimo di Goro Lamioni, e di Dianora di Orazio s. legocons ....................................... .

Nello stesso anno si riscontra una seconda nascita

"Adì' 8 di nov. 1636

Mattio di Cosimo di Goro Lamioni e di Dianora di Gratia sua legittima moglie nacque il di 7 9 bre fu battezzato per me Niccolo de Ninci , fu compare Bastiano di Domenico ."

 

Dianora gli ha dato 5 figli , alcuni sono morti da piccoli , a un ritmo sostenuto che può aver inciso sulla salute della donna ; il fatto è che nel 1638, probabilmente per le conseguenze di un parto difficile lascia questo mondo e Cosimo si trova ancora una volta in una situazione triste e problematica .

Morte di Dianora

"Adi' 2 aprile 1638

Dianora di Cosimo di Goro Lamioni morta di età di anni 30 in circa, confessata e comunicata havendo hauto l'Estrema Unzione e la raccomandazione dell'anima fu sepolta nella sepoltura in chiesa il Venerdì  Santo ."

Cosimo , più volte testimone di matrimoni a Civitella , ha molte conoscenze e è un uomo stimato e disponibile , ma sta superando i quaranta : la terza moglie questa volta se la cerca nella cerchia delle Civitelline , come è Dionisia o Lionigia , anche lei vedova .

Terzo matrimonio

"Adì' 4 di luglio 1639

Fatte due denuntie in due giorni festivi inter missarum solemnia alla maggior frequentia del popolo ad forma et ordine di Sacro Concilio di Trento nel matrimonio da contrahersi infra Cosimo di Goro Lamioni da Clla (Civitella) e la Lionigia di Pier Antonio di Maso di detto luogo cioè alli 29 di giugno giorno di S. Pietro , e alli 3 in Domca , la terza furono dispensati per essere vedovi come in filza ,ne si essendo scoperto impedimento alcuno furono congiunti in matrimonio per me Niccolo Ninci Pievano ..... alla presentia dell' infrascritti testimoni ed haver lui hauto altra donna ne furon benedetti, segui' l'altra denuntia .

Domenico di Gio. dalla Cornia habita alle Prata, Remigio di Fabbritio Schiavetti da Civitella testimoni ."*

*Matrim. Civitella

Figli del terzo matrimonio

"Adi' 16 maggio 1640

Dianora di Cosimo di Goro Lamioni da Clla e Dionisia di Pierantonio sua legittima donna nacque il di 15 a hore 13 e fu battezzata da me P. Nicolò Ninci , compare Bastiano di Domenico da Castiglion Alberti habita a Montelucci quale fu avvertito come sopra."

Porta il nome della seconda moglie di Cosimo .

"Adi' 23 maggio 1641

Niccolò di Cosimo Lamioni e di Lionigia di Pier Antonio di Maso sua legittima donna nacque il di detto a hore 26 in circa e fu battezzato da me prete Niccolo detto conforme al rito di S.R.C. fu comare Caterina di Bastiano di Pier Antonio quale fu avvertito come sopra."

Niccolò è il continuatore del nostro ramo.

Egli porta il nome dello zio paterno , che rimase a Villa a Sesta dopo la divisione della famiglia del 1621 .

"Adì 31 giug. 1642

               Gio Batta di Cosimo di Goro Lammioni e dì Dionigia ................   .10 tenne  al battesimo Margherita di Fulvio dal Tegoleto   ...... "

 

"Adì' primo di Marzo 1644

Antonia di Cosimo dì Goro Lamioni e di Nigia di Pier Antonio di Maso.............. comare Margherita di Fulvio dal Tegoleto  …."

"Adi' 29 maggio 1645

Gio Batta di Cosimo di Goro Lamioni e di Dionigia.................... comare Margherita dì Fulvio dal Tegoleto .. ".

"Adì' Il luglio 1646

Camilla di Cosimo di Goro Lamioni e di Dionigia di Pier Antonio ......la tenne al battesimo Margherita di Fulvio dal Tegoleto …."

Porta il nome della prima moglie, che proveniva da San Pancrazio.

"Adì 24 marzo 1648

    Francesco dì Cosimo di Goro Lamioni e di Dionigia .....battezzato da P. Francesco Rossi comare Margherita  ....."

Egli farà il prete e lo ritroveremo nelle divisioni e a Ruscello dove avviene la tragica morte del di lui nipote Cosimo nel 1703 .

Egli, Francesco, a giudicare dalla carta 119 dell' estimo di Civitella del 1633 n° 39 eredita col fratello Niccolò i beni paterni, divisione del 1672 , e inoltre in base alla carta 331 verso dell'estimo 39 voI. 2, risulta sacerdote , il primo sacerdote che si conosca della famiglia Lammioni ( ....... causa di Divisione tra i detti Don Francesco e Niccolò Lamioni).

"Adi' 4 agosto 1649

Pierantonio di Cosimo di Goro Lamioni e di Dionigia ..................... " Muore a 4 mesi.

Risulta il 17° figlio battezzato di Cosimo da Malfiano .

Morte di Dionisia

"Adi' 18 aprile 1674

Donna Dionisia del già (sic) Cosimo Lammioni passò a miglior vita il 17 detto havendo ricevuti i SS Sacramenti della Chiesa d'anni 68 in circa e fu seppellita nella nostra chiesa ."*

* Morti .Civitella

 

Beni immobili

Cosimo , come abbiamo detto sopra possiede terreni e casa . Vediamo la carta 125 dell'estimo del 1575 " Cosimo di Goro di Bartolomeo possiede un pezzo di terra lavorativa vignata e soda in luogo  detto Crespina o Crespino ..... di staiora 15 , stimata fiorini 140 adi 3 di agosto 1626 ............... ".; le carte 243 e 244 registrano la divisione dell' eredità paterna divisa tra Cosimo stesso e il fratello Gio Batista e per lui i figli Bartolomeo e Domenico; la 119 verso riporta la dote della moglie Dionigia, registrato il6 gennaio 1639.

Detti beni sono ereditati dai due figli rimasti in vita : Niccolò e il fratello don Francesco, di cui si è parlato sopra.

I loro nomi risultano a carta 119 retto accanto all'intestazione . * *Archivio di Stato

Cosimo seppe rispettare la tradizione della sua famiglia : anche a Civitella fu un uomo in vista, stimato, ( testimone di matrimoni ) e benestante .Fu contento che un suo figlio abbracciasse la vita ecclesiastica, sperando che potesse far carriera : anche se costava mantenere un figlio in seminario, ma lui poteva permetterselo ,almeno dal punto di vista sociale la famiglia ne riceveva lustro e i beni non si sbriciolavano fra gli eredi.

Il figlio sacerdote , parroco poi a Ruscello ,fu una delle tante soddisfazioni della sua vita ,nella quale conseguì tanti obiettivi ,tra i quali quello del benessere di tutti i suoi familiari.

Quando terminò i suoi giorni , cosciente di questo fatidico passaggio per ogni creatura terrena , il suo patrimonio di valori , la sua lungimiranza e il suo modo di concepire l'esistenza, intesa come impegno e rispetto dei principi, non andarono perduti.

Queste affermazioni non sono nate da piaggeria , ma sono reali, corroborate e convalidate dai fatti storici che connotano la discendenza fino ai nostri tempi .

Quella dei Lammioni in altre parole è una genia che sempre si è fatta onore nel suo paese e ben si può dire che buon sangue non mente .

Una ricerca storica ha anche questo compito di scoprire ed evidenziare il carattere di una casata , il perpetuarsi di aspetti, in questo nostro caso positivi, dai progenitori ai discendenti nella loro lunga serie.

Morte di Cosimo

"Adi' 3 9bre 1661

Cosimo di Goro Lamioni da Malfiano passò a miglior vita di età di anni 63 in circa munito di tutti i Santi sacramenti , della raccomandazione dell' anima, fu sepolto nella nostra chiesa nella sua sepoltura."

La moglie Dionisia visse ancora a lungo .

 

4a generazione - Niccolò di Cosimo 1641

Niccolò è il figlio della terza moglie di Cosimo , Dionisia . Egli vive a Malfiano coi genitori e fratelli ; ha appena 20 anni quando muore il padre, della cui eredità si è già parlato .

Si sposa sui 25 anni con Lucrezia che non è di Civitella , visto che il matrimonio non è stato qui registrato .

Figli

"Lunedì  adì 20 8bre 1666

Caterina di Niccolò Lamioni da Malfiano di Civitella e di d. a Lucrezia s. c. nacque il di sudd  a ore 22 , e fu battezzato da me Camillo Gualtieri  prete , e fu comare la signora Francesca Ninci e fu avvertita come sopra."

Il titolo di signora indica che la famiglia Ninci già a quel tempo apparteneva alla borghesia benestante .

L'atto (gli atti vanno interpretati , non semplicemente letti ) ci permette di affermare che i Lammioni avevano buone relazioni coi Ninci e che erano sotto certi aspetti al loro livello sociale .

"Die 22 mensis Novembris 1667 Ego Joannis de Michelis capp. Curatus baptizavi infantem natum ex Nicolao et D.a Lucretia a Malfiano ex Parecia Civitella, cui impèositum fuit nomen Cosimus ,Patrinus ante fuit Franciscus M. de Nincis ."

Porta il nome del nonno paterno , nel rispetto delle buone tradizioni di quei tempi e nel segno degli affetti per le persone care defunte, le quali ancora sono presenti nei cuori, nelle ricorrenze e perfino nelle cose di ogni giorno .

"Giovedì 31 luglio 1670

Caterina di Niccolò di Cosimo Lamioni, e di donna Lucrezia di Civitella s. c" nacque il di detto a ore 18 circa fu battezzato da me P. Camillo Gualtieri pie vano e fu comare M. Giovanna Aldinucci ."

"Die 19 martiis 1672

Ego Camillus de Gualtieri Prior baptizavi infantern natum ex Nicolao Lamionis , et d.a Lucretia ambobus coniugis Parecia Civitellensis CUI impositum fuit nomen Ioseph. Patrinus de Ioannis de Michelis ."

"Die novembris 1675

                      Iosepf natus a Nicolao et Lucretia de Lamionis ........................................ "

"Adi' 15 Xbre 1677

Maria Dionigia  di Niccolò di Cosimo Lamioni e Lucrezia …."

Ha il nome della nonna patema, deceduta di recente .

"Adi' primo luglio 1680

                     Maria Dionigia di Niccolò di Cosimo Lamioni e Lucrezia........... "

"Adi' 16 nov. 1682

Lisabetta di Niccolo Lamioni .. e Lucrezia

"Adi' 22 9bre 1685

Mattia di Niccolò Lamioni e di donna Lucrezia sua moglie nacque il di detto a hore Il di notte e fu battezzato da me prete Simone Boti , fu compare Agostino di Bista Belichi avvert."* *Battesimi .Civitella.

Un altro figlio è Gio Battista I di cui SI conosce l'esistenza sia attraverso l'estimo di Civitella N° 39 a carta 331 sia per mezzo del battesimo di M. Lucrezia figlia appunto di Gio Battista di Niccolò Lamioni del 1706.

Mattia o Matteo il nono di l0 figli è la persona che riguarda direttamente la nostra storia.

 

Tasse *

Niccolò coltivava anche terre di altri proprietari della zona e figura in veste di mezzaiolo e di proprietario nei Dazzaioli di Civitella del 1600:

"Anno 1698

Niccolò di Cosimo Lamioni mezzaiolo di Lorenzo Trippi a Malfiano per sua parte £ 8 , come mazzaiolo di Arcangelo di Matteo da Chiane lo sudd per sua parte £ 3, come mezzaiolo del sig. dottor Cencini £ 2, in tutto £ 13."

* Tasse . Nel 1692 nel territorio del Dominio Fiorentino fu introdotta una Colletta universale , con carattere straordinario che poi divenne una imposizione ordinaria ; gravava sulle rendita dei beni immobili ,sui capitali fruttiferi, e sulle industrie , fu poi estesa ai mezzadri per una ripartizione più equa.

Quattro deputati della tassa del Comune stabiliscono la quota spettante ai mezzaioli in proporzione alle entrate dei poderi e dei beni della sola parte colonica.


Nel Dazzaiolo del 1693 risulta al punto 63 che "Niccolò di Cosimo Lamioni (paga) £ l , Tassa del 1\2 per cento"

1698 "Niccolò di Cosimo Lamioni nel suo £ 1 , così anche in seguito."

Tassa animali dal piè tondo 1695 "Niccolò di Cosimo Lamioni bestia una asinina ". Un suo parente denuncia invece una cavalla.

Estimi catastali Eredità

Di detti figli di Niccolò restano in vita, fin dopo la morte del padre, solo Cosimo, Gio Batta e naturalmente Matteo .

Li ritroviamo eredi dei beni patemi nominati nel registro dell'estimo sopra citato a carta 331 ; riportiamo qualche passo del testo :

"Niccolò di Cosimo Lamioni Si cassa il nome del sudd Niccolò per esser morto tempo fa ,e si

accende il nome di Cosimo , Gio. Batta, e Matteo suoi figli ,et eredi di consenso e presenza di d" Cosimo , e senza pregiudizio di alcuno questo

                      di ' 18 giugno 1702 per me Gio. Batta Cannoni V. Canc ...................... "

Il loro padre Niccolò era morto due anni prima, nel 1700.

Morte di Niccolò

"Adi' 24 aprile 1700

Niccolò di Cosimo Lamioni di età di anni 60 in circa nella sua malattia direcaducità ( mal caduco o epilessia ), di un mese in circa più volte confessato e comunicato per viatico , ricevuta l'Estrema Unzione raccomandazione più volte dell'anima al Sommo Iddio passò da questa all' altra vita con sentimento da vero cristiano e fu sepolto in questa chiesa della Prioria .

Nel 1703 fu fatta un altro atto di successione in seguito alla tragica morte di Cosimo avvenuta nella parrocchia di Ruscello dove era parroco suo zio Francesco, presso il quale si era recato per dargli una mano a raccogliere le foglie di gelso per l'allevamento del baco da seta .

Don Francesco aveva una sessanta cinquina di anni , mentre il nipote 35 . E' probabile che Cosimo raccogliesse le foglie da portare a Malfiano , dove viveva coi fratelli Gio Batta e Matteo, i quali ora nel luglio del 1703 registrano il seguente atto di successione :

"Cosimo,  Gio Batta, Matteo      

I fratelli e figlioli di Niccolò di Cosimo Lammioni da Malfiano

Si cassa il nome di Cosimo per essere morto di presenza econsenso di Gio Batta fratello senza pregiudizio di alcuno questo di' 15 luglio 1703. Per me Gio Batta V. Cancelliere e resta la posta accesa al detti Matteo e Gio Batta fratelli per un mezzo."

Dall'atto si desume che Cosimo non si era sposato e non aveva eredi al di fuori dei due fratelli suddetti.


5a generazione - Matteo di Niccolò 1685

Matteo ha 15 anni quando muore suo padre , vive coi suoi fratelli Gio. Batta e Cosimo .Quest'ultimo muore nel 1703 e i due fratelli ereditano la sua parte come risulta da carta 331.

Matteo e Giovanni Battista formano una sola famiglia come risulta anche dal Dazzaiolo della Colletta Universale del 1726. * * Arch. Storico . Civitella

"Gio .Batta di Niccolò scudi 35 --- £ 2 --- denari 19 per sua parte; detto come lavoratore d'altri scudi 40 --- £ 2 --- .

Per un mulo da soma £ 2 .Adi' l0 giugno pagò Gio Batta Lamioni £7 bonificatoli di denari che deve ( avere) come confaloniere , et il resto dati a Matteo suo fratello che sono lire 11  = fiorini dieci."

Il senso della nota può essere questo: Gio Batta aveva la carica di Confaloniere e questa somma è il resto tra quello che deve avere come Confaloniere e quello che deve pagare come tassa.

In ogni caso a noi solo interessa sapere che i due fratelli vivono insieme.

Un'altra conferma Cl viene dal Dazzaiolo dell'Imposizione del passaggio delle truppe spagnole e della gabella delle bestie dei comuni del 1745 .

Gio Batta Lamioni , 18 dico 1745 da Gio Batta Lamioni lire trentuna, per l'intero reca Cosimo suo nipote, come padrone; e come lavoratore ( Mezzadro) : adi 18 dico 1745 da Gio Batta Lamioni lire due- --tredici denari --- quattro soldi per l'intero reca Cosimo Lammioni suo nipote ."

Appare necessaria una digressione storica per chiarire la presenza delle truppe spagnole nel nostro territorio:

nel 1737 ,morto l'ultimo erede dei Medici la Toscana con la Pace di Vienna del 1738 fu data a Francesco Stefano ,duca di Lorena ; nel 1740 scoppiò la guerra di successione austriaca che rimise in questione tutti gli equilibri della pace di Vienna . Molti stati europei aggredirono l'Austria nel tentativo di strapparle territori : Carlo di Borbone re di Napoli figlio del re di Spagna ambiva a riconquistare il Ducato di Parma e Piacenza, per cui attraversò la Toscana per occupare il detto Ducato .

Per far fronte al passaggio delle truppe spagnole il Governo toscano aumentò le tasse .

Matrimonio

Giovanni si è sposato verso il 1705 , mentre Matteo molto più giovane nel 1718 con Elisabetta di Giovanni Pratesi .

Dal matrimonio di Matteo con Lisabetta nascono i seguenti figli Figli


"Adi' 20 nov. 1719

Cosimo di Matteo Lammioni e di donna Elisabetta sua legittima consorte …"

"Adi' 12 maggio 1721

 Giuseppe di Matteo Lammioni e di donna Elisabetta .............................. "

"Adi' 6 otto 1722

Giovanni di Matteo Lammioni e di donna Elisabetta ........ "

"Adi' 5 febb. 1724

Gregorio di Matteo Lammioni e di .a Elisabetta ......... "

"Adi' 29 febb. 1728

Domenico di Matteo Lammioni , e di donna Elisabetta sua legittirna consorte, nato il sudd  giorno a ore 17 in circa fu battezzato da me P.

Antonio Maria Menghetti capp.no e fu tenuto al Sacro Fonte da donna Anastasia di Pietro Petrini e moglie di Giuseppe Becattini tutti di questa cura e furono avvertiti . "


Abbiamo trascritto interamente l'atto di battesimo di Domenico in quanto rappresenta il continuatore del nostro ramo .

"Adi'25 luglio 1730

                           Jacopo Francesco di Matteo Lammioni e di d.a Elisabetta ..................... "

"Adi 15 gennaio 1733

                         Antonia Lucrezia di Matteo Lammioni e di d.a Elisabetta ....................... "

Adi' 5 febb. 1736

M. Domenica di Matteo Lammioni e di donna Elisabetta di Giovanni Pratesi sua leg cons ……. "

Divisione della famiglia

Successivamente la famiglia formata, come si è detto, dai due fratelli, si divide . I figli di Matteo sono già sufficienti a formarne una abbastanza numerosa.

Matteo alla sua dipartita da questo mondo li lascia adulti e capaci di affrontare con sicurezza la vita.


Morte di Matteo

"Adi' 10  Xbre 1755

Matteo del fu Niccolò Lammioni di questo popolo di Civitella morì di suo mal naturale a ore cinque della notte in età di anni 70 quale sorpreso d'accidente non potendosi comunicare li fu data l'assoluzione mostrando segni di penitenza, e l'Estrema Unzione , e raccomandazione dell'anima passò a miglior vita e il giorno seguente li fu data sepoltura in questa chiesa parrocchiale fatte prima le solite funzioni ecclesiastiche."

L'accidente di cui si parla ne Il 'atto è senza dubbio una paresi, che gli impedisce l'uso della parola, ma fino agli ultimi momenti l'uomo è capace di intendere e di farsi capire da chi lo circonda .


Eredità

I suoi beni vengono ereditati dai quattro figli, come risulta dal volume dell'Estimo Catastale n° 42 di Civitella ,anni 1777 / 1824 .

La lettura delle carte riprodotte in fotografia non presenta difficoltà, in ogni caso si tratta in primo luogo di terreni " lavorativi" con viti , olivi e gelsi , questi utili per l'allevamento del baco da seta , oppure con querci e marronati ( Castagni per marroni ) , con salci , oppi , pomati , ( piante da frutto  scopati ; in secondo luogo di case , una in Civitella , due a Malfiano

Detti terreni estesi per circa cinquecento staiora si trovavano a Malfiano , Crispino .

I quattro fratelli vivono insieme fino alla fine del secolo 18° .

6a generazione - Domenico di Matteo 1728

Domenico vive coi suoi fratelli a Malfiano nella casa avita . Solo lui e Cosimo si sono sposati , per cui le cognate essendo soltanto in due non hanno ragioni per crearsi degli attriti , come succede nelle grandi famiglie.

Il capoccia è Giovanni , scapolo ,e si comporta in modo neutrale rispetto alle due donne il che sarebbe non successo se fosse stato Cosimo il più anziano dei fratelli e sposato con Angela.

Domenico si è deciso quando era vicino ai quaranta a compiere il passo fatidico e forse qualcuno lo aiutato a coglier l'occasione: Caterina di Bartolomeo Bernardini era rimasta vedova ed era una bella e saggia donna che si dimostrò ideale per un uomo tranquillo e posato come Domenico , che senza dubbio per queste sue qualità ebbe una vita lunga e serena con la sua donna e i suoi figli.

Figli

"Adi' 25 agosto 1770

Gio Batta di Domenico Lammioni e di donna Caterina di Bartolomeo , vedova Bernardini , del già Silvio Bennati s.c. nacque il giorno antecedente a ore 12 e fu battezzato solennemente ... dal sig. Gio. Becattini ."

"Adì 25 maggio 1773

Gregorio Niccolò di Domenico Lammioni e di donna Caterina   Bartolomeo Bernardini jugali di questo popolo di Civitella .................................... ."

"Adi' 5 maggio 1776

Gregorio di Domenico Lammioni , e di donna Caterina di Bartolomeo Bernardini jugali di questo popolo di S.M. Assunta di Civitella nato la notte antecedente alle ore 12 della sera fu battezzato solennemente da me p. Pietro Salvadori Pievano, fu tenuto al S. Fonte dal Signor Giovanni di Giuseppe Becattini di detto luogo e furono."

Gregorio è uno dei nostri progenitori e protagonista di questa storia familiare.


"Adi' 7 otto 1779

Elisabetta di Domenico del fu Matteo Lammioni, e di donna Caterina del fu Bartolomeo Bernardini jugali di questo popolo di Civitella …"

Riportiamo la famiglia Lammioni nel 1778 quale appare nel Dazzaiolo della tassa del Sale ,Riscontri di Bocche degli anni 1778 1780 , comunità di Civitella

 

 

Giovanni fu Matteo ,

benestante a Malfiano  , bocche n. 11 Bestie da cacio 12

            50

Cosimo fratello

54            

Angela cognata

50

Giuseppe nipote

22

Jacopo ...........

20

DOMENICO fratello

46

CATERINA cognata

40

Niccolo nepote

5

GREGORIO nepote

2

Francesco fratello

40

Angela serva

30

 

La famiglia è benestante, come detto sopra nel Dazzaiolo possiede terreni e può permettersi anche una serva, la quale si occupa di
pascolare le pecore, 12 delle quali sono da latte .

Notevole è anche la somma che versa per la tassa di macine in quegli stessi anni 

 Tassa di macine "1775

Giovanni di Matteo lavo nel suo ,bocche l0 lire 35 ,30 Xbre 1775. Da Giov. Lammioni £ trenta cinque, l'intero reca detto".

Le 35 lire ( circa 200 euro) sono pagate in unica soluzione, non a rate come pagano gli altri contribuenti.

Decime parrocchiali

Nel Decimario dei parroci del 1784 ,n° 111 la decima è intestata a Cosimo "Adi' 30 ago. 1784 reca Giovanni fratello per l'intero lire 4".

Dopo qualche anno, in base ai Riscontri di Famiglie della Tassa del Macinato nel 1790, si registrano alcuni cambiamenti.


          Riportiamo il quadro della famiglia nell 1790.

 

Giovanni del fu Matteo, lavoro del suo

anni 63

Francesco Maria Fratello

57

Maria Angiola, sua cognata

58

Giuseppe, nipote

34

Iacopo, nipote

31

DOMENICO, fratello

59

M. Caterina cognata

48

Niccolo, nipote

16

Gregorio, nipote

14

Angela Tamburi serva

38


Maggiori I0 minori 0
 

 

 

Non risultano Cosimo , perché morto , e Elisabetta figlia di Domenico per dimenticanza del compilatore .

Ella compare nel Riscontro del 1795 in cui non leggiamo il nome della vedova di Cosimo e troviamo una nuova serva, Antonia ,di l0 anni .

Divisione della famiglia

Il fatto importante della fine del secolo è la divisione della famiglia: certamente la morte del capoccia scapolo Giovanni, che teneva uniti tutti, fratelli e nipoti , e i problemi derivanti dai matrimoni dei giovani figli di Domenico e di Cosimo determinarono quello che del resto è fisiologico in una casa che diventa troppo stretta e affollata.

Possiamo vedere la nuova situazione familiare nel 1808 , come risulta dal Boccaiolo dello stesso anno , Gita Prima.

Famiglia Lammioni

Domenico del fu Matteo proprietario a Malfiano

anni 78


Caterina moglie

68

Niccolo figlio

35

GREGORIO figlio

33

Lucrezia moglie

22

Maria figlia

3

Giovanni figlio

2

Domenica Bennati, serva,

16

 

Domenico e la moglie Caterina hanno sulle spalle un buon numero di anni e sono vicini alla soglia che. conduce all' altra vita dopo questa terrena, spesa nel lavoro onesto ,,,con la coscienza di aver operato rettamente .

Caterina lo precede in questo viaggio.

Morte di Caterina

"il 30 aprile 1809.

Caterina moglie di Domenico Lammioni mori' circa le quattro pomeridiane del 30 aprile suddetto in età di anni 74 munita dei SS. Sacramenti della Penitenza, et estrema Unzione nel di' 28 prossimo passato e per esser colpita da un accidente ( paralisi ) incapace perciò di inghiottire e molto meno per essere comunicata non le fu dato il S. Viatico , ricevé nel di 29 la benedizione in articulo mortis , le fa fatta la raccomandazione dell'anima e fu aiutata e assistita fino all'estremo, nel di' primo maggio fu tumulato il di lei cadavere nel sudd cimiterio di questa Prioria di Civitella."


7a generazione - Gregorio di Domenico 1776

Gregorio raccoglie l'eredità patema positiva sotto tutti gli aspetti ; è già padre di famiglia quando Domenico lascia questo mondo .

La tabella sopra riportata ,quella del 1808, ci fa vedere che Gregorio ha 33 anni , che sua moglie Lucrezia ne ha qualcuno in meno, già madre di due figli.

Si è sposato con lei , Lucrezia di Lazzaro Grassi , sui 28 anni a giudicare dalla nascita della prima figlia Maria.

Figli

"1804  Maria di Gregorio di Domenico Lammioni e di Lucrezia ......... ".


"Adi 8 gennaio 1806

Giovanni Antonio Gaspero di Gregorio di Domenico Lammioni e di donna Lucrezia del fu Lazzaro ...... .

"Adi' 27 nov. 1812

Alessandro Lorentino di Gregorio di Domenico Lammioni ,e di donna Lucrezia del fu Lazzero Grassi sua legittima consorte di questo popolo
di Civitella nacque circa le ore due della mattina del di' suddetto fu battezzato dal sig. don Guglielmo Lippi curato di S. Giovanni di Oliveto
essendo stato compare il sig .Antonio Becattini di questo popolo".

E' il futuro don Alessandro , che svolgerà, in un certo periodo, anche le funzioni di capo famiglia .

"Adi' 23 febb 1815

Vincenzo Pietro figlio di Gregorio del fu Domenico Lammioni e di donna Lucrezia del fu Lazzero Grassi sua legittima consorte, di questo
popolo di S.M. Assunta di Civitella nato il giorno antecedente è stato solennemente battezzato da me Lorenzo Paliotti capp.no essendo stata comare la fanciulla Elisabetta del fu Giovanni Becattini di questo popolo, moniti."

 

Vincenzo rappresenta il nostro ramo

"Adi' 16 gen. 1819

Caterina figlia di Gregorio del fu Domenico Lammioni e di donna Lucrezia del fu Lazzero Grassi ................. nacque a ore quattro e mezzo pomeridiane del giorno antecedente e fu solennemente battezzata ....................... comare la fanciulla Angiola del Antonio Bonichi di questo popolo e furono."

Tassa di Famiglia

Nel 1815 Gregorio è iscritto alla tassa di famiglia "Gregorio Lammioni classe 1 a straordinaria lire 4 ---- lire 9 ---- soldi 10

8 aprile 1815 a conto lire 2----soldi 7 ---denari 4

31 luglio 1815 a saldo lire l1----soldi 2 ----denari 8"

1819 Gregorio Lammioni possidente quota contributo lire 14 ; 6 rate di lire 2- --soldi 6 ---denari 8 (cadauna), dal 27 febb. al31 dico 1819 ".

1833 Gregorio Lammioni possidente a Malfiano quota contributo lire 12; lire 12 a saldo 17 febb. 1834 ".

Non si conosce l'atto di morte di Gregorio, essendo stati perduti i registri dei defunti dal 1830 circa al '60.

E' morto prima del 1849 , in base a documenti, di cui parleremo.

Il quadro della sua famiglia dopo il 1860 è quello del Foglio di Famiglia del 1865 del Comune.


8a generazione - Vincenzo di Gregorio 1815

Conosciamo la sua famiglia, il suo atto di nascita, riportato sopra. Vive a Civitella col fratello sacerdote . A giudicare dalla nascita dei suoi figli si sposa tardi con Sestini Vittoria: i documenti del periodo '30 /'60 purtroppo sono andati perduti e dobbiamo servirei di quelli del Comune posteriori al 1860 . Da questi si desume che lui e la moglie sono morti giovani e hanno lasciato i figli sotto la buona tutela del fratello donAlessandro e della sorella Caterina , nata nel 1819 , nubile , la quale si prese cura dei due nipoti, come una mamma.

Don Alessandro del resto ,dopo la morte del padre, Gregorio, è capofamiglia a giudicare dal fatto che il suo nome si legge nel registro della tassa prediale (tassa sui poderi) del Comune di Civitella.

1849 " Lammioni Don Alessandro quondam Gregorio.

Tassa Fondiaria.

Rendita catastale lire 18 e 14 centesimi

 

Quota dazio

lire

soldi

denari

 

6

9

7

13 sett.1849

2

 

 

 

4

9

7

  6        9     7

Anche nel registro della Tassa di Famiglia del 1848 risulta il suo nome.

"Lammioni don Alessandro sacerdote quota £ 5 ;

22 gennaio 1848 £ 5 .

 

Interessante per la nostra storia risulta anche il Registro dei mandati del 1862 , titolo X, nel quale si legge :

" Lammioni don Alessandro maestro della Scuola di Civitella o Appuntamento al Maestro della scuola maschile pubblica di Civitella. Somma  £ 201, 60

16 gennaio a Lammioni don Alessandro maestro della pubblica scuola di Civitella per provvisione dell'anno 1862 a rate mensili

£ 16, 80 Totale 201, 60 . "

 

Poesia in Ricordo di Don Alessandro fatta da un "Amico"

 FERALIA

  Multis  ille bonis flebiIis occidit Hos: Op: I. XX.

 

Del passo gagliardo, d' aspetto gìulìvo,
Degli usi senili tuttora più schivo,
Di mente e di braccio nel pieno vìgor;
Parea che del tempo ai gelidi vannì
Sottratto n'andasse, per altri molt' anni
Al nostro destre serbandosi ancor.

Ahì sorte funesta del vivere umano!
Chi può della Parca respinger la mano
Ohe il fragile stame non venga a troncar!
Di morte', si, tutti la falce tremenda
C'insegue, c' incalza con fiera vicenda,
Ripari non soffre di trono o d' altar.

Ahìme l quando meno temibil parea,
T' avvolse repente la trista, marea
Che lunge per sempre da noi tinvolò:
Da noì che con Teco perduta ogni spene,
Tra i flutti  crudeli d' ìnospite arene,
Quai naufraghi erranti, deserti lasciò.

Ahi povero amico! di te che più resta?
Non altro che il nome, non altro che questa
Pietosa memoria d'un tempo che fu;
Quand' ebro spirando quest' aer gradito,
E baldo degli anni, al dolce convito
Tu pur della vita sedesti quaggiù.

Allor, quante fìate.. assìso. al tuo lato,
Nel tempio, alle mense, gustar mi fu dato
I frutti più cari di quell' amistà,
Che, quanto pìù rara, pi ù vivida splende,
E i cor di sì nuova dolcezza trascende,
Che mai non vien meno per volger d'età!

 Ricordo, Alessandro, ricordo ben' io
Qual fiero sgomento t' assalse nel mio
Peri col , che quasi m'addusse all' avel:
Ond' oggì m' è strazio supremo e dolore,
Ch' io vengati innanzi di morte' cantore,
A cingerti io stesso del funebre velo

Rammento il tuo zelo discreto e sincero,
Negli atti recato del pio ministero,
Che Dio sulla terra ti dette a fornir:
La grazia rammento del tratto cortese,
Rammento l'affetto serbata al paese
Che in seno t' accolse dal primo vagir.

  Fu giorno nefasto per l' Italo cielo
Quel dì che per poco lo spirito anelo
Insieme a due Grandi, rendesti al Signor;
Tu forse minore nell' apre d' Ingegno,
Non forse de'gaudi superni men degno,
E forse maggiore nelle opre d'amor

A Te queste fronti curvate dal duolo,
Le voci di pianto son volte a te solo,
I palpiti nostri san tutti per Te:
All' urna prostrati che chiude il tuo frale,
Or qui ti preghiamo, coll' ultimo vale,
Più presta, più larga di Dio la mercé.

E al raggio d'amore che intenso sfavilla,
E invade e penetra la trepida argilla,
E sol delle tombe può solvere il geli
Su quella ove dormi, di mille colori
to stuolo germogli più eletto di fiori,
Leggiadri, soavi, qual riso di ciel.


D. T. B 

IN MEMORIA_ETERNA ERUNT JUSTI 

I NGENUITÀ LEALTÀ
EQUITA', SCHIETTA FEDE, CARITA
FURONO LE -DOTI DELL' ANIMO
CHE RESERO CARO
Al CONGIUNTI AGLI AMICI
DON ALESSANDRO LAMMIIONI
SACERDOTE COSCENZIOSO
ATTIVO ZELANTE NEL PROPRIO ,UFFICIO
SENZA IPOCRISIA
TUTTO DEDITO ALLE SACRE COSE
RISPETTÒ LE NUOVE LIBERE ISTITUZIONI
NE' NAI UNI LALA SUA VOCE
ALLO SCHIAMIAZZO
DEI RICALCITRANTI COLLEGHI

VITTIMA DI' BREVE INFETTIVO MORBO
CON TUTTA RASSEGNAZIONE PATITO
IL 44 MARZO 1884-
NEL SUO SETTDUESIMO ANNO
ESALO L'ANIMA  PURA
NEL COMPIANTO DI'  QUANTI IL
CONOBBERO

POSSASO LE SUE BELLE VIRTU'
GUADAGNARGLI
IL PREMIO DEI GIUSTi

UN AMICO

 

 In questa famiglia abbiente , dove non mancavano neppure gliaffetti ,crescono i due : figli di Vincenzo: Giov. Battista nato il 14 gennaio 1850;  Morto nel 1899 per fiera nevrosi

David nato il 13 maggio 1852 .

 

La continuazione della storia della famiglia è legata a David.


9a generazione - Davide di Vincenzo 1852

Riportiamo lo stato di famiglia del 1865 quale risulta dal Foglio di famiglia istituito presso i comuni dopo l'unità d'Italia.

I Lammioni si sono trasferiti da Malfiano in Civitella, la loro casa è indicata così nel registro di popolazione proprio in "Piazza in Civitella

Famiglia Lammioni dal 1865 al 1894

Nome e paternità

Parentela

Leg.

sncv.

luogo di nascita 

data

professione

morte

Don Alessandro fu Gregorio

capo

 famiglia

si'

Malfiano

27.10.1812

sacerdote

14.3 '84

e fu Grassi Lucrezia

 

 

 

 

possidente

 

Caterina

sorella

no

 

15.6. 1819

 

3.1.'87

 Gio Batta fu Vincenzo

nipote

si'

 ............

14.1.1850

studioso

7.8 '89

       DAVID ..............

 

 

 

13.5 .1852

 

1909

 Cecchi Elvira di Giovanni  Battista e  Mondani  Berenice

 

si'

Arezzo

28.10.'85

maestra

elementare

1936

Moretti Luigia

di fu Luigi e Ignesti Mariaviva

 

si'

Arezzo

 

possidente

1936


Cecchi Elvira ha sposato il 7 luglio 1887 Giovanni Battista , diventato capofamiglia dopo la morte dello zio prete. La donna , come risulta dalla tabella rimane vedova dopo due anni dal matrimonio.

Moretti Luigia è la moglie di David . Il matrimonio è stato celebrato il 28 gennaio 1894.

Figli

Giovanni  Battista, Dante e Luigi .

Di Giovanni Battista parleremo nel capitolo a lui intitolato.

Dante fu Cavaliere e Grande Ufficiale. Fu uno dei Martiri di Civitella nell'eccidio del 1944.

Luigi fu segretario dell'Ufficio di Stato Civile del Comune.


10 generazione - Giovanni Battista di Davide 1896

Dal registro degli atti di nascita di Civitella.

"Il 14 otto 1896 si è presentato alle ore 10 nella Casa Comunale  di Civitella Lammioni David di anni 44 possidente in Civitella il quale ha dichiarato che alle ore 16 e minuti 20 del di' 12 corrente nella casa posta in Civitella al n° 3 da Moretti Luigia sua moglie , atta a casa,   seco lui convivente è nato un bambino ......... a cui da (sic) i nomi di Giovanni Battista, Alessandro ,Pio ........ Testimoni Mucciarini Antonio di anni 49 guardia, Bianchi Basilio di anni 35 impiegato di questo comune.

Letto il presente atto agli intervenuti lo hanno essi meco sottoscritto :

Firme

David Lammioni

Antonio Mucciarini

Basilio Bianchi

Morfini Arnaldo segretario

             Battesimo

"15 0tt. 1896

Gio. Battista Alessandro Pio figlio di David e di Luisa Moretti coniugi di questo popolo di Civitella nacque a ore quattro pomeridiane del di' precedente fu solennemente battezzato dal sottoscritto e fu compare il rev.do sig. P. don Francesco Moretti ,comare Vittoria Lammioni ."

Giovanni Battista porta i nomi del prozio prete e dello zio .
Matrimonio

Contrasse matrimonio con Menchetti Maria Assunta nel di' 5 settembre 1938 come da atto n° 350 trascritto nel comune di Civitella lì 19 ottobre 1938 .

1)"L'anno 1938 ,XVI, 6 settembre a ore 10 e minuti 5 nella Casa Comunale lo ufficiale di Stato civile ho ricevuto dal parroco di Civitella l'atto di matrimonio da cui risulta che nel 1938 e questo di' 5 sett. A ore 5 nella chiesa di Civitella sono stati uniti in matrimonio secondo il rito di S .R. C. Lammioni Gio. Battista celibe di anni 41 ,di professione ingegnere nato a Civitella figlio di Davide Lammioni e di M Luigia residente in Civitella; e Menchetti M. Assunta di anni 28 atta a casa nata a Civitella di Luigi e e di Massini Rosa.

Agli sposi è stata data lettura degli articoli del Codice civile 130, 131 e 132 dal sacerdote Banelli don Bruno ......... "

Maria Assunta è nata il 15 agosto 1910 a Civitella prima di quattro figli. A 15 anni rimase orfani della madre Rosadini Rosa, morta di spagnola.

Suo padre ,originario di Monte San Savino era cantoniere del comune di Civitella.

Figli

Davide 1931 Maria Luigia 1933, Maria Rosaria 1935 Paolo 29 ottobre 1943

Gio Batta fu ingegnere edile, ispettore del Genio Civile , professore di matematica all'Istituto Tecnico Margaritone.

Tra le sue opere principali ricordiamo il Calvario del cimitero di Arezzo ( in cooperazione coll'ing. Cassi), la deviazione dell' Archiano ( corso d'acqua ricordato da Dante nel Purgatorio) per la formazione di una gora ad uso del Lanificio di Soci.

Il suo nome figura tra quello dei Martiri di Civitella.

 

Paolo Lammioni

Grafica: Giuseppe Lucarelli