Foto di Lara Lammioni

Testimonianza di: Lara Lammioni tradotto in italiano

Testimonianza di: Lara Lammioni originale in inglese rilasciata alla commissione d inchiesta SIB nel 1944

 

testimonianza di Lara Lammioni.pdf (91,2 kB)

 

Via della Fioraia,24 - Arezzo 29 - gennaio - 1945

Dichiarazione dì:- Lammioni Lara Femmina 20 anni

Via della Fioraia, 24 - Arezzo

Che dice:

 

Non sono sposata e al presente studentessa ad Arezzo.

Prima del 29 giugno 1944 abitavo con i miei genitori a Civitella.

Il 29 giugno 1944, circa alle 7,15 ero a letto e cominciai a sentire gente del paese che a gran voce parlavano di soldati tedeschi che si avvicinavano al paese.

Scesi a pianterreno dove mia madre mi disse che si trattava solo dei tedeschi che si ritiravano. In quel momento in casa c'era mia madre Armida 45 anni, mio padre Lammioni Dante 50 anni, mio nonno Caccialupi Federico 81 anni e mio zio Caccialupi Giuseppe 34 anni. Al momento tutte queste persone erano in buona salute. Più tardi il mio nonno uscì per andare in Chiesa e questa fu l ultima volta che lo vidi vivo.

Circa le 7,30, si udirono spari di mitragliatrice e mia madre e io decidemmo di raccogliere alcune cose in caso dovessimo lasciare la casa. Mi recai in cantina e in quel momento sentì mio zio Lammioni Giovanni Battista di 43 anni che chiamava il fratello dalla strada. Improvvisamente ci fu uno sparo vicino e quando aprì la porta, vidi lo zio Battista che giaceva in una pozza di sangue. Aveva il petto pieno di ferite. Non gli andai vicino poiché Luigi Lammioni era sceso in cantina e mi fece chiudere la porta, allora tornai da mia madre.

Da questo momento il rumore degli spari era aumentato e sembrava che fosse in tutto il paese.

Dopo un po', si udì un forte colpo alla porta di entrata. Andai ad aprire e 4 soldati tedeschi entrarono in casa. Questi tedeschi portavano tutti giacche mimetizzate ed elmetti di acciaio. Uno di questi soldati puntò la pistola contro mio padre e zio Caccialupi Giuseppe che furono subito fatti uscire. A mia madre e a me dissero di lasciare il paese, che noi facemmo subito. Mentre passavo vicino alla Cisterna nella Piazza vidi mio padre e mio zio che stavano in un gruppo di altri civili. Erano sorvegliati da soldati tedeschi armati da fucili automatici.

Fuori dall'Ospedale vidi i corpi di 4 uomini, ma non ne riconobbi nessuno.

Mia madre ed io andammo nei boschi vicino a Civitella dove rimanemmo circa fino alle 15,30. Tornai in paese verso le 16.00 e vidi che le case stavano bruciando.

In conseguenza di quello che mi avevano detto andai in casa di Caldelli dove trovai due corpi che riconobbi come quello di mio padre e mio nonno. Il corpo di mio padre aveva ferite d armi da fuoco

nella parte sinistra del petto, mio nonno aveva una ferita alla testa. Presi questi corpi per preparali per il funerale.

Più tardi andai a casa mia e vicino alla porta d'ingresso vidi i corpi di 4 uomini. Dopo averli esaminati, riconobbi mio zio Giuseppe Caccialupi in uno di loro. Aveva una ferita alla testa.

Quella sera andai all' orfanotrofio di Poggiali dove rimasi fino alla mattina seguente quando tornai a Civitella per fare preparare le bare.

Sabato primo luglio 1944 circa alle 17.00 ho assistito al funerale, quando i corpi di mio padre, mio nonno e mio zio furono seppelliti nel Cimitero Comunale di Civitella.

Non so nulla dei tedeschi che hanno ucciso queste persone.

Ho riletto questa deposizione; è vera e corretta e vi appongo la mia firma

(firmato) Lara Lammioni

 

Dichiarazione scritta in italiano e firmata alla presenza dal Pte. Di Duca Braglia,
interprete, alla presenza del sergente CLEWLOW, entrambi della Sezione 78, SIB, lunedì, 29 gennaio 1945, a Arezzo.

Certifico che la presente traduzione dall'italiano è vera e corretta e al meglio delle mie capacità.

Di Duca Braglia