STORIA


 

Il poggio di Civitella da sempre ha avuto valore strategico per controllare i valichi che mettono in comunicazione Siena con Arezzo. Il poggio fu abitato sin dall'età etrusco-romana, come hanno dimostrato alcuni rinvenimenti archeologici. Successivamente Civitella divenne una roccaforte dei longobardi che vi edificarono un primo castello.
Già dal IX secolo la rocca di Civitella assume una certa importanza. Nel territorio circostante si sviluppano monasteri e spedali. Nel secolo XI il "feudo di Civitella" passò al Vescovo di Arezzo, che ne fece il capoluogo del Viscontado della Valdambra. Il castello venne allora chiamato "Civitella del Vescovo".
Nella storia di Civitella ha una particolare importanza Guglielmino degli Ubertini, divenuto Vescovo di Arezzo a soli ventinove anni, nel 1248. Guglielmino, di famiglia ghibellina, si trovò in contrasto con il Comune di Arezzo, per cui decise di ritirarsi a Civitella, ponendosi a capo della fazione Guelfa. Con sorti avverse si susseguivano gli scontri tra fazioni che portarono anche alla distruzione del castello, poi ricostruito nel 1272. Dal 1280 Guglielmino torna alla causa ghibellina, viene cacciato da Arezzo, ma la riconquista nel 1284 sconfiggendo i guelfi grazie all'aiuto di Bonconte da Montefeltro.
Nel 1288 nel territorio di Civitella si svolse la battaglia di Pieve al Toppo fra Siena e Arezzo, che si concluse con un massacro dei senesi in ritirata da parte degli aretini. A capo delle truppe di Guglielmino c'erano il fedele Bonconte e Guglielmo dei Pazzi. Ma nel 1289 c'è la resa dei conti tra guelfi e ghibellini: nella piana di Campaldino, le forze preponderanti fiorentine sconfiggono gli Aretini. Il vescovo Guglielmino e i suoi condottieri perdono la vita sul campo. Civitella viene occupata dai fiorentini. Nel 1311 il vescovo Ildebrandino Guidi di Romena con un trattato di pace con l'imperatore Enrico VII ottiene di nuovo il controllo del borgo.
Civitella entra definitivamente nei domini di Firenze nel 1384, diventando una podesteria. Nel 1501 Civitella rivede gli antichi statuti, traducendoli in volgare ed aggiornandoli. Successivi aggiornamenti si hanno nel 1551 e nel 1553. Nel 1554, il castello venne attaccato dalle truppe senesi di Pietro Strozzi e difesa da Paolo da Castello, capitano al servizio di Cosimo I dei Medici.
Nel 1774 il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, rivaluta l'antica "strada dei mercanti", che collegava i centri chianini e valdambrini per il commercio del grano facendo assumere a Civitella nuova importanza. Nel 1860 la città entra a far parte del Regno d'Italia, entrando in un'epoca di pace, turbata dalla seconda guerra mondiale, in cui il borgo è teatro di guerra e bersaglio di bombardamenti, ma soprattutto è vittima delle stragi operate delle milizie di Herman Göering in ritirata. Il 29 giugno 1944 vengono trucidati 244 civili tra capoluogo e le varie frazioni.